Eroica 2017

Eccoci, è passato un giorno dall'Eroica e sono tornato alla realtà... oddio, non ancora totalmente, sono ancora in vacanza immerso nella campagna toscana in un posto affascinante e rilassante e la mia bicicletta si porta appresso ancora un po' di strade bianche. Non è ancora del tutto realtà, quindi, ma la sensazione di sospensione nel tempo che mi hanno dato questi giorni eroici sta per affievolirsi. Mi rilasso e penso che sia proprio giunto il tempo di un resoconto... eccolo.

Che dire? Sono arrivato venerdì a Radda in Chianti a 10km da Gaiole, che è base del weekend eroico; saranno le biciclette sui tetti delle macchine incontrate, sara una atmosfera nell'aria ma si percepisce che qualcosa sta per succedere. Qualcosa di inusuale. Inusuale, s'intenda, per me, infatti questa è l'edizione XXI ma la mia prima ciclostorica. Posati armi (la mia Gios Super Record) e bagagli nell'appartamento di uno splendido casale che abbiamo prenotato, impaziente, come ovvio, sono andato a Gaiole, in programma ritiro del numero e del pacco gara e sopraluogo.

Un mondo diverso. Il mio sguardo salta da una parte all'altra, ogni cosa, ogni persona è interessante...sarà perché ogni persona qui ama la bicicletta? Le bancarelle, ogni genere di bici eroica, dalla più datata alla più recente, dalla più "in tiro" alla più "vissuta", parti, componenti, abbigliamento, osservo tutto, ma c'è veramente troppo da vedere...tornerò comunque anche l'indomani e poi il pomeriggio dell'Eroica sarò ancora libero per un giro e quindi mi concentro sulle formalità: ritiro del numero e del pacco gara. Fatto!

Giorno 2! Siamo a sabato, la vigilia, la giornata propone partenza in bici dal casale vicino Radda direzione Gaiole per verificare più o meno quanto tempo impiegherò la mattina del giorno successivo per andare alla partenza, partenza che sarà col buio,(per la 135 km si parte infatti dalle 5 alle 7 del mattino) è circa una mezz'ora prevedendo una andatura rilassata. Ora sono eroico anche nell''aspetto e nel mezzo, torno a girare i mercatini ma oggi mi sento più in tema e a mio agio, la gente è tantissima, sono le dieci del mattino e il popolo eroico è in pieno fermento. Ora sono più "in tema", dicevo, e lo capisco perché vengo fermato da passanti che mi chiedono della bicicletta e che scambiano volentieri commenti sulla loro esperienza, questa è la mia prima Eroica e in effetti prima ciclostorica in assoluto, se posso lo dico subito per sentire che mi dice la gente. Le facce si illuminano quando stanno per dirmi cosa mi aspetta, e in pratica cosa è per loro l'Eroica, "è dura...", "ah vedrai che spettacolo..." questi sono i commenti...a volte, più spesso, solo larghi sorrisi. A domani, al giorno dell'Eroica

Sono avvolto dal buio, la bicicletta mi sembra galleggiare, vedo poco intorno a me, la luce anteriore illumina a sufficienza ma è relativa. Pedalo, mi aspetta una piccola ascesa, poi una discesa, poi un'altra ascesa breve fino a Gaiole per raggiungere la partenza. E sarà tutto così, una ascesa una discesa, parabola della bicicletta e della vita intera in fondo. È infatti la mattina dell'Eroica, il giorno è arrivato, ci pensi parecchio nei giorni e anche mesi precedenti, poi in un attimo, ci sei.

Timbro sul foglio di viaggio e via, un po' verso l'ignoto in realtà, non conosco i posti, non sono riuscito a creare un gruppo tra gli amici, aspetto che parta altra gente e mi aggrego... ci sono gruppi e gruppetti, mi adeguo a quello col ritmo che ritengo più consono... e andiamo.

La luce non c'è ancora e siamo alla prima ascesa su sterrato al Castello di Brolio, non c'è la luce del sole ma a bordo salita sono accesi dei lumini a terra, dire che è inusuale e magico è dire poco. Prendo contatto con la strada bianca, è uno sterrato un po sabbioso un po' ghiaioso a tratti fortunatamente più compatto, impegna nella guida che deve essere attenta e in salita bisogna spingere un po' decisi per cercare di galleggiare il più possibile sui pezzi più instabili. Sarà anche la discesa su strada bianca piuttosto impegnativa in alcuni tratti in particolare, beh non male, qui sono salite o discese... 

Stop generale sulla strada! Fa capolino il sole che si inserisce tra il profilo dell'orizzonte e lo strato di nuvole basse. Stop generale quindi non per problemi tecnici o fisici ma, si potrebbe chiamare, stop generale da emozione. Prime foto d'obbligo, le colline, la campagna, l'alba gli altri partecipanti attorno, prima foto e prima didascalia "sorge il sole e siamo già in viaggio da un po'...".

Ora sempre più si può godere di cosa c'è attorno, il tempo non è bellissimo, peccato, ma almeno c'è luce. Il tempo non è bellissimo e nel pomeriggio le previsioni danno anche un po' di acqua. Vedremo.

La parte del percorso su strada bianca inizia ad essere sempre di più, è impegnativo procedere e sarà impegnativo anche il percorso che ho scelto anche se sulla carta era tra i meno duri.

Primo ristoro. Anche i ristori sono leggenda all'Eroica e devo dire fama meritata, e fame saziata. Anche nel ristoro non ha niente a che fare con una granfondo in bici da corsa o mtb, c'è ogni ben di Dio culinario, e qui si attinge come ovvio alla cultura gastronomica della Toscana, mi avvicino tra la folla e agguanto un panino al crudo e una fetta di pane impreziosita da salsiccia cruda. Poi ci sono le crostate per l'apporto di zuccheri. E per l'idratazione? Bevanda Isotonica o Ipotonica...o vinello, decido per il vinello!!!

Si riparte, ancora sterrato e polvere e in alcuni punti quando la strada si arrampica e le velocità decrescono c'è anche un po' di traffico, primo piede a terra. In un altro contesto sarebbe tremenda onta da lavare subito col proprio sangue di cicloamatore o meno melodrammaticamente cosa da nascondere al più presto con un finto problema meccanico o una fermata volontaria...ma in questo contesto no, sorriso e bici in spalla...

Ci sono dei momenti in cui penso che la bici stia per aprirsi in due e abbandonarmi sul posto... ma resiste, ci sono tratti di strada bianca piuttosto dissestati e che presentano i segni di trattori, credo, delle simpatiche ondine trasversali che innescano un tremolio deleterio per bici e per chi sulla bici ci appoggia il posteriore, ma si va avanti... una salita, una discesa... in un tratto in salita noto qualcosa che non va, borraccia e portaborraccia se ne vanno da una parte all'altra del telaio in modo preoccupante, stop immediato.. prima di perdere tutto.

Le viti del portaborraccia solo allentate e fortunatamente non perse, una stretta e si può ripartire. In effetti quelle non le avevo mai strette e controllate,  in alcuni giri di test pre Eroica mi era successo, nell'ordine: abbassamento totale del reggisella finito a fondo nel tubo sella; perdita di un pedale... intendo dire completamente svitato dalla pedivella mi è rimasto attaccato con gabbietta e cinghetto alla scarpa; quasi fuoriuscita della guarnitura. Tutte queste cose mi avevano fatto mettere mano alla meccanica delal bici che ricordatelo deve essere curata, pena rimanere a piedi o peggio farsi anche molto male. 

Sono venuto all'Eroica solo, non con un gruppo di scalmanati come vedo intorno a me, questo è un rammarico, la bellezza di questo giro si accresce se condivisa. Scambio comunque commenti con chi è vicino a me ed è sempre piacevole sentire che tutti provano una grande emozione e si divertono anche parecchio. 

Bivio, 135 o 209 km. Sono partito per la 135km. e svolto a sinistra... ma penso chissà com'è di là, dall'altra parte si va per il percorso lungo e verso Montalcino. L'anno prossimo?

A questo ristoro siamo veramente parecchi, coda a riempire le borracce alla fontana, coda per il timbro sul foglio di viaggio e poi un po' di coda a prendere la ribollita, ecco, altra leggenda fatta materia, materia buona e calda che nella giornata non proprio caldissima fa veramente piacere. Il ristoro tipico è un vero plus dell'Eroica. Mi siedo a terra, a terra anche la bici affianco a me, medito un po' mi guardo intorno, c'è chi chiacchera, chi chiede aiuto per una riparazione, molti mangiano e si godono il posto, siamo ad Asciano, si vocifera che arrivi adesso un pezzo particolarmente duro.

Ok, voci confermate, saranno i km. già percorsi, la ribollita o entrambi ma questo pezzo di strada bianca è veramente troppo duro per il mio rapporto, da segnare, cercare di allestire una trasmissione più agile per il prossimo anno (in questa epoca di compatta e frullate si perde un po' la componente forza...), e per il fondo cercare di montare pneumatici con una sezione un po' più generosa, insieme al controllo meccanico del mezzo direi che sono i fondamentali. Ricordiamocelo.

Però se Eroica dev'essere, dev'essere un po' difficile. E direi che lo è il giusto. Strade bianche, tante strade bianche e il paesaggio è sempre più bello in questa zona tra Asciano e il ritorno al Castello di Brolio, ancora una sosta che purtroppo è accompagnata da un po' di pioggerellina, la giornata un po' grigia è forse la sola nota stonata.

Si ritorna verso Gaiole dopo l'ascesa dal versante opposto al Castello di Brolio, una salita lunga e costante e decisamente impegnativa...ormai siamo agli sgoccioli...quasi dispiace che ogni pedalata sia una pedalata in meno di questo giro eroico. Ci si incanala verso il traguardo, ci sono molti spettatori e c'è aria di festa. Ultimo timbro sul foglio di viaggio ed è completo! Anche oggi giornata dell'Eroica Gaiole è al completo, e c'era da aspettarselo, mi faccio un'altro giretto tra gli stand e ora, con più attenzione, a quelli enogastronomici, si son fatte le tre e nonostante i ricchi ristori, qualcos'altro, nello stomaco, ci sta.

Oggi sento un po' la mancanza dell'Eroica e della sua atmosfera, già nostalgia? Non so dire ma non vedo l'ora aprano le iscrizioni 2018!

 

 

 

 

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