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Buon Compleanno Ginettaccio

Buon Compleanno Gino! Nasceva oggi a Firenze, era il 1914, Bartali un corridore eccezionale ma soprattutto una persona eccezionale. Bartali ha usato la sua celebrità e la sua abilità come ciclista per aiutare le persone sotto minaccia di deportazione. Iniziò a praticare il ciclismo agonistico all'età di 13 anni, vinse più di 180 gare, questo rese Bartali un eroe negli anni '30 e '40. 
Happy birthday Gino! Born in Florence on this day  in 1914, Bartali was a great rider but most a beautiful person. Bartali used his celebrity and his skill as a cyclist to help people under threat of deportation or worse. Having started competitive cycling at age 13, he won more than 180 races, making Bartali a local hero throughout the 1930s and 1940s.
Grazie a questa copertura, ha nascosto documenti nel manubrio della sua bici, a volte consegnando fotografie di ebrei che avevano bisogno di carte d'identità falsificate per salvare le loro vite. Ha continuato questo lavoro anche dopo essere stato interrogato e minacciato dagli agenti del governo di Mussolini.

Per la maggior parte dei ciclisti, vincere una gara importante come il Tour de France o il Giro d'Italia rappresenterebbe il coronamento di una carriera sportiva. Per il campione ciclista su strada Gino Bartali, vincere entrambe le gare - tre volte e due, rispettivamente - era solo una parte della sua eredità sia da atleta che da operatore umanitario.
"Il bene è qualcosa che si fa, non qualcosa di cui si parla," diceva. "Alcune medaglie sono appese all'anima, non alla giacca."
Given this cover, he concealed documents in his bike’s handlebars, sometimes delivering photographs of Jews who needed forged identity cards to save their lives. He continued this work even after being questioned and threatened by Mussolini’s government agents.

For most cyclists, winning a major race like the Tour de France or the Giro d’Italia would represent the crowning achievement of an athletic career. For champion road cyclist Gino Bartali, winning both of these competitions—thrice and twice, respectively—was just part of his legacy as both an athlete and humanitarian.

"Good is something you do, not something you talk about," he said. "Some medals are pinned to your soul, not to your jacket."
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